La risonanza magnetica funzionale (fMRI) è una tecnica avanzata di risonanza (RM) mediante la quale è possibile individuare le aree cerebrali utilizzate (in gergo, «che si attivano») durante l’esecuzione di un compito motorio, di linguaggio, visivo o di altro tipo. L’esame fMRI è eseguito chiedendo al soggetto di eseguire il compito (task) durante il normale svolgimento dell’esame. Ad esempio, al soggetto verrà chiesto di muovere le dita delle mani o di fare delle smorfie con la bocca. Le aree che si attivano sono poi mostrate in scala di colori sovrapposte a delle normali immagini di risonanza morfologica (si veda la Figura)
Gli studi di RM funzionale rivestono attualmente un ruolo di primaria importanza in ambito scientifico e di routine clinica. Nella ricerca sono utilizzati per principalmente per la caratterizzazione e per la valutazione di anomalie dei principali network funzionali cerebrali. Nella pratica clinica sono prevalentemente utilizzati per il planning pre-chirurgico, finalizzato all’individuazione e al risparmio delle principali aree elequenti la cui rimozione avrebbe un importante impatto sociale sulla vita del paziente.
Figura: la prima riga mostra un esempio di attivazione dell’area motoria (in scala rosso-giallo) a seguito di un compito durante il quale al soggetto veniva chiesto di muovere le dita della mano (finger tapping). La seconda riga le attivazioni dopo aver eseguito una serie di smorfie con la bocca